Buongiorno, cari Eclettici!
E' quasi arrivato l'inverno, con la sua dose di freddo e umidità che va affrontata a suon di tè caldo e morbide coperte. Proprio un tempo da letargo, non c'è che dire! Per quanto riguarda le mie letture, penso proprio che riuscirò a superare il traguardo dei 100 libri letti entro fine anno. Non ero mai riuscita a leggere così tanto in un anno, sono proprio fiera di me.
Nella recensione di questa settimana vi parlo di una trilogia che ho appena terminato, la serie dei fratelli de Vincent di Jennifer L. Armentrout, edita HarperCollins.
Forza, tutti a bordo, si parte per New Orleans!
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Ci sono tre cose da sapere sui tre eredi della famiglia de Vincent: sono ricchi, affascinanti e...maledetti. La loro fama si estende molto più in là dei confini di New Orleans, dove sorge l'antica villa di famiglia, che nei secoli è stata teatro di episodi sanguinosi e surreali. Persone scomparse senza lasciare traccia, morti sospette, rumori improvvisi provenienti da stanze completamente vuote...insomma, è comprensibile che i domestici non vogliano trascorrere più del tempo necessario in quella grande magione ricoperta d'edera! L'ambientazione della serie, d'altronde, non è casuale: i de Vincent sono un'antica famiglia di New Orleans, città divenuta celebre per la propria stravaganza e su cui aleggiano da sempre elementi sovrannaturali.
There were things said about the males and the females in the de Vincent family. One seemed grossly false. Their great-great-grandmother once claimed that when the de Vincent men fell in love, they did so fast and hard, without reason or hesitation.
For a good ten seconds, she couldn’t even formulate a complete sentence. “You are . . . you are . . .”
“Incredibly sexy? Hot. Stunning,” he suggested. “Extremely clever? No. Wait.” He held up a hand. “I got it. I’m irresistible and irreplaceable.”
Her lips twitched. “More like reprehensible and manipulative.”
“Those are my less charming qualities, but they are effective, aren’t they?”
Dei tre romanzi, il mio preferito è il terzo, quello dedicato alla storia di Devlin e Rosie, una donna curiosa e tenace, appassionata ricercatrice di fenomeni paranormali. I due non possono essere più diversi, talmente opposti nelle azioni e nelle abitudini che si ha l'impressione appartengano a pianeti differenti. E' proprio questa evidente diversità a renderli estremamente compatibili e a far scoccare la proverbiale scintilla sin dal loro primo incontro.
Quest'ultimo romanzo, rispetto agli altri, contiene meno scene romantiche e più azione, nonché le risposte ai vari interrogativi lasciati in sospeso nei precedenti. Senza nulla togliere a Lucian e Gabe, Devlin è il de Vincent che preferisco: all'apparenza freddo e insensibile, nasconde un animo altruista (fin troppo, forse) e generoso. Ogni sua azione è ben calibrata e ha un proprio fine, di solito quello di tenere fuori dai guai i fratelli ed eliminare (a suo modo) le ingiustizie. A volte i suoi metodi sono tutt'altro che ortodossi: se costretto dalle circostanze, non esita a ricorrere alla violenza e violare la legge.
Per quanto, nel complesso, mi sia piaciuta, ci sono alcuni elementi della serie che non mi hanno convinta del tutto. Spesso vengono introdotti dei particolari o degli indizi che risultano non necessari ai fini della trama, o che non vengono sufficientemente approfonditi. Nel terzo romanzo, inoltre, sono presenti troppi colpi di scena, uno dietro l'altro. Va bene tenere alta la suspense, ma è sempre meglio non esagerare. Quindi non posso dare il punteggio pieno, ma, facendo una media tra i tre, assegno in totale alla serie tre punti su cinque.
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La serie è formata da:
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