martedì 28 marzo 2023

La notte dell'inverno (trilogia) - Recensione

 

Ciao a tutti voi, miei cari Eclettici!

La recensione della settimana è dedicata a una trilogia fantasy che fonde il reale al sovrannaturale: La notte dell'inverno di Katherine Arden. Per evitare spoiler mi limiterò a parlare della trama del primo volume, L'orso e l'usignolo, e dare solo qualche particolare innocuo sugli altri due.

 


In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l’inverno dura la maggior parte dell’anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alëša tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell’inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può “vedere” e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell’intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l’unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l’Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.

 

Questa trilogia inizia con un racconto, una storia che parla di fanciulle rapite per essere offerte in sacrificio a Morozko, il re dell'inverno dell'antica tradizione russa. La vecchia balia Dunja conosce questa e moltissime altre storie, che i bambini a cui è incaricata di badare non vedono l'ora di sentirle ripetere, specie nelle fredde notti invernali. I bambini in questione sono i figli di Pëtr Vladimirovič, un aristocratico proprietario di ricche terre nel nord della Rus', e di Marina, la sua prima moglie. Marina non è una donna comune: oltre a essere la figlia del Gran Principe di Mosca e una madre amorevole, possiede uno spirito forte e un intuito straordinario. Quando si accorge di aspettare un bambino, il suo quinto figlio, sa già che si tratta di una femmina, che sarà speciale quanto lo era sua madre e che darla alla luce le costerà la vita. I suoi pronostici, purtroppo, si avverano: la nascita di Vasilisa viene seguita dalla morte di Marina, e in quel ventoso giorno di novembre il destino della famiglia di Pëtr Vladimirovič cambia per sempre.

Sin da bambina Vasilisa, per tutti Vasja, dimostra di possedere un carattere forte e indipendente. Preferisce giocare con i fratelli e trascorrere il tempo nella foresta, piuttosto che rimanere in casa a cucinare e sbrigare le faccende, ed è talmente ostinata che nemmeno la nuova moglie del padre, una donna intransigente e molto devota, riesce a tenerla a bada. Vasja è uno spirito libero, selvaggia e sfrontata: ama gli animali, il contatto con la natura, il senso di libertà che prova quando si inoltra nella foresta. Detesta i comuni passatempi femminili e tutte le regole imposte alle donne, e per questo teme molto il futuro, perché sa che, in quanto donna, le sue possibilità sono limitate: che sia un matrimonio o il convento, il suo spirito indipendente verrebbe comunque imprigionato senza vie di fuga. Ma sa anche i rischi che correrebbe se non dovesse sposarsi (con un uomo o con Dio): le donne come lei, quelle "streghe" che possiedono la seconda vista e possono comunicare con gli antichi spiriti della casa e della natura, sono malviste, specie con l'avanzare del culto cristiano. 

Vasja non può dire a nessuno che vede continuamente degli spiriti aggirarsi in casa o nel cortile, nessuno deve scoprire che ha imparato a comunicare con i cavalli e che nella foresta si è imbattuta nel temibile Morozko, re dell'inverno e della morte, e nel suo gemello Medved, il re del caos. Per molto tempo riesce a nascondere i propri talenti, quella magia latente che cela dentro di sé, almeno finché alla tenuta del padre non arriva un nuovo prete, il pio e carismatico Konstantin Nikonovič. Quell'uomo altero e bellissimo possiede una voce persuasiva, che incanta e terrorizza allo stesso tempo, e tutti gli abitanti di Lesnaja Zemlja sono convinti che la sua presenza allontanerà gli spiriti malvagi e permetterà alla comunità di prosperare. Al contrario, l'abbandono degli antichi culti e delle tradizionali offerte agli spiriti contribuiranno a far scendere ombre cupe sul villaggio, dando inizio a eventi inspiegabili e nefasti a cui solo la magia di Vasja potrà porre rimedio.

 

 

"Per tutta la vita mi è stato ordinato quando 'andare' e quando 'tornare'. Mi viene ordinato come devo vivere, e come devo morire. [...] Camminerei nelle fauci degli stessi inferi, se fosse la direzione che ho scelto di seguire. Preferirei morire domani nella foresta piuttosto che vivere per cento anni una vita che è stata scelta al posto mio."

 

 

Vasja è di sicuro uno dei personaggi più complessi e affascinanti in cui mi sia imbattuta. Nonostante la giovane età, le difficoltà che deve affrontare nei tre libri (mica poche, eh!), le violenze e le umiliazioni che è costretta a subire, non perde mai lo spirito battagliero che la contraddistingue. Lotta senza sosta, con le unghie e con i denti, non teme né il dolore né la fatica, non si lascia sottomettere dagli uomini che vorrebbero imbrigliare o soffocare il suo carattere selvaggio, crea alleanze improbabili per proteggere la propria famiglia e aiutare il popolo della Rus'. È impavida, un po' ingenua, passionale, impulsiva, coraggiosa, vendicativa quanto basta. Io la amo, non ho altro da aggiungere!

 


Strega. Quella parola gli balenò nella testa casualmente. Chiamiamo in questo modo le donne come lei, perché non abbiamo altri nomi.



Anche gli altri personaggi principali hanno il loro spessore e la loro importanza: fratello Alexandr, il monaco guerriero; Ol'ga, principessa accorta e madre protettiva; Dmitri, un principe che lotta per il proprio popolo senza risparmiarsi; Morozko e Medved, i re gemelli, da sempre in lotta per il predominio sul mondo umano; e infine Konstantin Nikonovič, il monaco dal viso d'angelo che nasconde un'anima diabolica, un antagonista di tutto rispetto che ho inserito nella mia lista dei migliori villain del mondo fantasy.

Uno degli aspetti più affascinanti della trilogia sono le sue ambientazioni: foreste antiche, paesaggi innevati, fiumi ghiacciati percorsi da slitte tintinnanti, sentieri che si snodano nel buio e conducono a luoghi incantati... tutto contribuisce a creare un'atmosfera da fiaba. Le descrizioni sono precise, evocative e creative, e i fatti/personaggi storici vengono mescolati sapientemente con gli elementi fantastici. Per quanto riguarda la narrazione, all'inizio il ritmo è molto lento, ma non lasciatevi ingannare: dalla seconda parte del primo libro alla fine dell'ultimo è un susseguirsi di colpi di scena che vi terranno incollati alle pagine, tra avventure, azione, inganni, tradimenti, e una storia d'amore passionale e inaspettata.

Mi sono proprio innamorata di questa trilogia, una delle più belle e intense che abbia letto. Una fiaba dark travolgente, incalzante, profonda e commovente che fonde la storia e la cultura russa con leggende e folclore.

 

 

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Titoli: L'orso e l'usignolo/La ragazza nella torre/L'inverno della strega

Titoli originali: The Bear and the Nightngale/The Girl in the Tower/The Winter of the Witch

Autore: Katherine Arden

Editore: Fanucci

Pagine: 304/336/384

Prezzo: 14,90 euro (cop. rigida); 9,99 euro (eBook)

 




"Alle menti piccole," gli disse, fissandolo con estrema risolutezza "ogni abilità sembra stregoneria".


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