Buon sabato, cari Eclettici!
La recensione di questa settimana è dedicata a un romanzo molto particolare, di formazione e denuncia sociale: I nomi di Melba di Sara Notaristefano (che ringrazio per la copia e la fiducia!).
Gli affetti e i rancori, i sensi di colpa e i tradimenti, la rabbia, la disperazione, la gioia e il dolore attraversano la vita di Melba, terzogenita di una ricca famiglia pugliese. Dapprima con indolenza e poi con caparbietà la giovane donna costruisce una carriera professionale, una storia d'amore, l'esistenza in un'altra città, Milano, lontana da una casa opprimente che, però, resta sempre casa. Quel che conta è avere il coraggio di rischiare.
Arcangelo, il primogenito, è il figlio perfetto che i coniugi Lestingi hanno sempre sognato: molto bello, studioso, l'erede prescelto per amministrare le attività di famiglia. Donatello, al contrario, è un ragazzo vivace, amante dell'arte e poco propenso ad assecondare le aspettative dei genitori. Infine, vi è la terzogenita Melba, una ragazza da tutti definita apatica, indolente e schiva. Non eccelle nello studio, trascorre il tempo libero a oziare sull'amaca in giardino, non ha particolari ambizioni, non mira a un buon matrimonio, non è nemmeno tanto bella... insomma, è una vera delusione per i genitori, una "principessa mancata".
Che cosa significasse essere una “vera” Lestingi non lo capivo, da piccola, e, quando, da grande, l’ho capito, non mi è piaciuto. Era un ideale che avrei dovuto raggiungere comprendendo il valore del denaro, che doveva diventare il metro su cui misurare tutto, anche i rapporti umani.
“Indolente”, “menefreghista”, “pigra” e “apatica” erano gli appellativi che i miei familiari mi attribuivano. Grosso modo, lo confesso, mi ritrovavo in quel quadro, eppure c’era qualcosa di più complesso, in me; per esempio, la capacità nascosta di riuscire ogni tanto a provare felicità. Nessuno lo avrebbe potuto sospettare, perché i miei amabili parenti, contrariamente a quanto pensassero, non mi conoscevano bene, né si sforzavano di farlo, convinti che ci fosse ben poco da capire di me. [...] Pensavo che, più superficialmente mi avessero conosciuta, meno avrebbero potuto tormentarmi. Volevo solo essere lasciata in pace.
Al contrario di ciò che pensano i suoi familiari, l'apatia di Melba non è dovuta alla mancanza di particolari talenti e ambizioni, ma alla sua spiccata sensibilità. Sin da piccola è stata etichettata come una nullità, un'incapace, bersaglio di continue critiche che avrebbero demolito anche l'autostima più solida. Melba, in realtà, è molto intelligente ed empatica, riflette a fondo sull'ambiente che la circonda e sui problemi che affliggono la società, e si sente spesso annichilita perché può fare poco o niente per risolverli; ha una visione lucida sulle persone e detesta le ingiustizie. Mi sono affezionata tantissimo a lei, anche ai suoi tratti più infantili; ho apprezzato e condiviso molte delle sue riflessioni.
Delle mie poesie non sapeva nulla nessuno. Quando, da bambina, qualcuno mi sorprendeva a scrivere, dicevo che stavo svolgendo i compiti e nessuno ha mai verificato se dicessi la verità. [...] Inorridivo all’idea che qualcuno osasse leggerli: potevano deridermi e sminuirmi per tutto, ma non per le mie poesie, espressione di tutto ciò da cui volevo tenerli fuori.
L'autrice, attraverso i pensieri e le azioni dei personaggi, affronta moltissime tematiche: dalla "denuncia" della superficialità del mondo attuale (che ruota attorno a social, follower, apparenze e clic), all'importanza secondaria che la società capitalista assegna all'Arte e alla bellezza, come se l'uomo potesse vivere felicemente di solo lavoro e profitto; poi, lo sfruttamento dei lavoratori e la piaga del caporalato, mediante le violenze a cui sono sottoposti i braccianti nell'azienda dei Lestingi, trattati come bestie e non come persone; l'ingerenza della malavita, mai direttamente menzionata, ma sempre presente per "risolvere" i problemi della famiglia Lestingi.
I nomi di Melba è un libro che ti resta nel cuore, una storia attuale e originale che mi ha conquistata e che non dimenticherò tanto presto. Consigliatissimo, si merita il massimo dei punti, più lo speciale bollino Eclettico!
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Titolo: I nomi di Melba
Autore: Sara Notaristefano
Editore: Manni
Pagine: 368
Prezzo: 20 € (cop. flessibile)
Insieme, come luce, non potevamo sconfiggere il buio ma potevamo brillare così in alto da creare ombre minime. E fui grata al caso, al destino e anche a me stessa, per essermi concessa la possibilità di essere felice.
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