giovedì 27 febbraio 2020

Voglio una vita a forma di me - Recensione

 

Bentornati, cari Eclettici!

Nella recensione di oggi vi parlo di una delle mie ultime letture, un romanzo che mi è rimasto nel cuore: Voglio una vita a forma di me di Julie Murphy, divenuto nel 2018 anche un film grazie a Netflix. Ve li consiglio entrambi, ma a mio avviso il libro è molto meglio!


TRAMA

Willowdean Dickson ha qualche chilo di troppo, un soprannome imbarazzante e soprattutto... si piace proprio così com'è! Anche se sua madre è presidentessa di un concorso di bellezza, se la sua migliore amica è bionda e magra come una star... Willowdean è dotata di autoironia e si è sempre sentita bene nella sua comoda, morbida pelle. Fino a quando Will non si innamora di Bo ed è qui che iniziano i problemi. 


 

Quando ti guardi allo specchio, ti piace quel che vedi? Willowdean sembra avere le idee chiare: nonostante il proprio fisico morbido e le continue allusioni della madre su diete e quant'altro, lei si apprezza così com'è e non intende cambiare. Ma ne è davvero convinta, o sono soltanto delle belle bugie per ingannare se stessa, una corazza per mettersi al sicuro dalle critiche altrui?


Non mi ero mai preoccupata della mia immagine allo specchio. O almeno così credevo. Finché non è arrivato Bo. Dovrebbe essere più facile piacersi se piaci a qualcun altro, no?


Tutte le sue affermate sicurezze vengono meno non appena conosce Bo: lui è un bel ragazzo, uno di quelli "popolari" al liceo, e sembra improbabile che "una come lei" possa piacergli. O almeno è quello che la ragazza ha sempre dato per scontato. Willowdean dovrà fare i conti con la sua cotta (ricambiata?) per Bo, ma anche con un altro "problema", che la riguarda molto da vicino: il concorso di bellezza organizzato da sua madre. Tra una canzone di Dolly Parton e l'altra, la ragazza stringerà nuove e speciali amicizie, che la porteranno a rivoluzionare il tradizionale (e il proprio) concetto di "reginetta di bellezza". Perché, contro il parere generale, lei è decisa a partecipare a quel concorso.


Tendo a considerare i miei fianchi un pregio piuttosto che una iattura. Tipo, se fossimo, che so, nel 1642, il mio florido bacino farebbe salire le mie quotazioni a un discreto numero di mucche, per dire.


Willowdean mi piace perché è autoironica e solare, sa ridere dei propri difetti e ha sempre la risposta pronta. Non è troppo sicura di sé, anche se spesso cerca di convincersi del contrario. Insomma, è semplicemente un'adolescente alle prese con i primi amori e con le tipiche incomprensioni familiari. Il legame che ha con sua madre, poi, è molto particolare. Oltre che suo unico genitore, è anche un'ex reginetta di bellezza, il cui fisico atletico e slanciato non potrebbe essere più diverso da quello della figlia. Non è una cattiva persona, non l'ho percepita come tale, solo che a volte non pesa le parole come dovrebbe e finisce per mettere Willowdean in imbarazzo. Chiamandola "polpetta" davanti a tutti, ad esempio. E' proprio questo soprannome, che dà il titolo alla versione inglese del libro, che innesca nella ragazza una voglia di ribellione. Contro gli stereotipi di bellezza imposti dalla società, contro le discriminazioni, contro la comune convinzione che per vincere il titolo di reginetta di bellezza si debba per forza possedere una taglia 40. La "rivolta" partita da Willowdean avrà un forte impatto sulla cittadina di Clover City e coinvolgerà le persone più disparate, tutte pronte a lottare per sconvolgerne lo status quo.


Vorrei tanto che ci fosse una formula magica per colmare il divario tra la persona che sono e quella che vorrei essere.


Oltre a Willowdean, ho adorato altri due personaggi: Millie e Hannah. La prima è una ragazza dolcissima, gentile con tutti, anche con chi la considera sciocca e si prende gioco di lei. Si potrebbe pensare che questo faccia di lei una tonta, un'ingenua sprovveduta, invece, a mio parere, denota un'enorme forza interiore. Hannah è esattamente l'opposto di Millie: scorbutica, di poche parole, diretta e ribelle, l'adolescenza personificata. Lei non si fa problemi a replicare con battute velenose agli insulti, e lo fa per proteggersi, per non lasciare che gli altri possano notare quanto in realtà la sua anima sia fragile. E che dire dei loro aiutanti, le formidabili drag queen? Sono eccezionali, un'importante fonte di sostegno per le ragazze in vista del concorso, perché trovano sempre il modo di valorizzare i loro talenti e farle sentire speciali.

Narrato dal punto di vista di Willowdean, il romanzo è spigliato e ironico, un vero toccasana per l'autostima. Lo consiglio a tutti, in modo particolare agli adolescenti perché aiuta a capire che non è sbagliato essere diversi dalla massa. Al contrario, dobbiamo apprezzare le "diversità" che ci rendono unici e, anziché tentare di nasconderle, trasformarle nei nostri punti di forza.



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Titolo: Voglio una vita a forma di me
Titolo originale: Dumplin'
Autore: Julie Murphy 
Editore: Mondadori
Prezzo: 11,50 euro (cop. flessibile); 8,99 euro (ebook)
Pagine: 342





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Citazione preferita


Non sono così ingenua. So benissimo che non vincerò. Nemmeno lo voglio, del resto. Quello che voglio è salire su quel palco e provare al mondo che non c'è nessuna ragione per cui non possa o non debba farlo.


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