lunedì 17 febbraio 2020

Classici, perchè leggerli - #8 (Cime tempestose)


Buon pomeriggio, readers!

Cosa state leggendo al momento? Io, come da tradizione, ho riletto il mio adorato Cime tempestose, e approfitto dell'occasione per presentarvelo, in questo nuovo aggiornamento della rubrica dedicata ai classici.

Scritto tra il 1845 e il 1846, è l'unico romanzo di Emily Bronte ed è considerato uno dei più celebri classici della letteratura inglese. Tuttavia, nel 1847, all'epoca della sua prima edizione, non venne visto di buon occhio dalla critica, perché considerato troppo innovativo, dal punto di vista delle tematiche trattate, ma anche per via della sua struttura complessa.

Come sempre vi lascio la sinossi, i link per l'acquisto, il mio commento e varie curiosità sull'opera.


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  Trama

Per Heathcliff e Catherine la gioia più grande è fuggire nella brughiera e restarci tutto il giorno. Sono spiriti liberi, selvaggi, ribelli. A loro non importa delle convenzioni sociali, di cosa pensano gli altri nel vedere insieme lui, semplice stalliere, e lei, ragazza di buona famiglia. Si piacciono, si amano. Almeno fino a quando non entra in scena Edgar: bello, ricco e raffinato. È così che il cuore di Catherine si spacca: da un lato la passione divorante per Heathcliff, sua anima gemella; dall'altro l'attrazione per Edgar e le lusinghe di una vita aristocratica. Una storia senza tempo, il racconto di un amore tormentato e di un legame fortissimo, indistruttibile, così potente da sconfiggere la morte.

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Cime tempestose (titolo originale, Wuthering Heights, dal nome della dimora dove si sviluppa gran parte della storia) è uno dei classici per eccellenza. Dalla scuola al cinema, è praticamente impossibile non averlo mai sentito nominare. Ma perchè è così famoso? Cercherò di fare del mio meglio per darvi una risposta, partendo da un accenno di trama, che è abbastanza corposa e densa di personaggi.

La storia, ambientata nella brughiera inglese di fine '700/inizio '800, non si sviluppa in modo lineare, ma con continui salti temporali tra presente e passato, ed è narrata a più voci. Tutto ha inizio con l'arrivo di un gentiluomo, Mr. Lockwood, trasferitosi a Wuthering Heights per un breve soggiorno. E' proprio lui a strappare alla governante, la cara e astuta Ellen ("Nelly") Dean, un lungo racconto sulle vicende riguardanti gli abitanti di quella vecchia dimora. Scopriamo così la storia personale del crudele e grezzo Heathcliff, indiscusso protagonista del romanzo; il triangolo amoroso tra lui, Catherine e Linton; e tutto il dolore, derivato da unioni infelici, che ha accumunato tre diverse generazioni. Insomma, di certo non ci si annoia! Come dicono gli autori de I grandi classici riveduti e scorretti, è una sorta di "Beautiful delle brughiere".





Mi sono chiesta spesso se i sentimenti di Heathcliff per Catherine (e viceversa) potessero essere definiti "amore". L'affetto tra i due è innegabile: inseparabili sin da bambini, anche in età adulta faticano a rimanere a distanza l'uno dall'altro. Eppure si tratta di un legame morboso, più una cieca ossessione che vero amore, definita da molti una sorta di "passione distruttiva". L'unica storia d'amore degna di nota, a mio avviso, la troviamo nell'ultima parte del romanzo: un sentimento vero e puro che ci ripaga della sofferenza patita nelle trecento e passa pagine che l'hanno preceduto.

Infatti, Cime tempestose non è per niente una storia d'amore convenzionale: è disperazione, gelosia, rancore, tormento. Un lungo tunnel di tenebra da percorrere per raggiungere un piccolo spiraglio di luce, una tempesta di sentimenti contrastanti che si rischiara soltanto all'ultimo secondo, lasciando finalmente filtrare raggi di vita e speranza per i suoi personaggi.

Il passato determina il presente per gran parte del libro, e i vecchi fantasmi tornano spesso a perseguitare i vivi, trovando pace solo dopo profonde sofferenze. Anche l'ambientazione si sposa bene con la trama, più gotica che rosa: la misteriosa e selvaggia brughiera inglese, avvolta nella nebbia e punteggiata da cespugli d'erica, un luogo magico e spettrale dove perfino le leggende sembrano prendere forma.





Credo sia proprio la sua complessità a renderlo uno dei miei libri preferiti. Non è un romanzo rosa, ma nemmeno un romanzo gotico vero e proprio: è esattamente nel mezzo, ed è speciale proprio perché unico nel suo genere. Come unica è anche la sua autrice: quale scrittrice, dell'epoca di Emily Bronte, è riuscita a divenire "immortale" nella scena letteraria con soltanto un'opera all'attivo? Questo sì che è vero talento!

E, per finire, vi lascio qualche curiosità
  • Wuthering Heights è celebre anche in campo musicale: è il nome di una band heavy metal danese, dà il titolo alla canzone di debutto di Kate Bush e viene citato perfino in un brano del gruppo giapponese ALI PROJECT (Arashi ga oka). 
  • Il mio adattamento cinematografico preferito è senza dubbio quello del 1992, con Ralph Fiennes nel ruolo di Heathcliff e Juliette Binoche nei panni di Catherine. Anche la RAI, nel 2004, ha messo in onda una miniserie, composta da due puntate.
  • Edizioni: se vi interessa il cartaceo, vi consiglio quella della Bompiani (che prima o poi mi deciderò a comprare per sostituire la mia, ormai parecchio danneggiata) o quella illustrata della BUR. Se, invece, volete un'edizione digitale, consiglio sempre Bompiani, oppure Nuovi acquarelli, per i prezzi competitivi. 


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Le mie citazioni preferite


Se tutti quanti morissero, e non restasse che lui, io continuerei a esistere; e se tutti gli altri restassero in vita, e lui venisse annientato, l'universo mi diventerebbe completamente estraneo: non me ne sentirei più parte.
(Catherine)


Resta con me, per sempre; prendi qualunque forma; fammi impazzire! Ma non lasciarmi in questo abisso, dove non posso trovarti! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza la mia anima!
(Heathcliff) 



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Alla prossima, con un altro classico tutto da scoprire!




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