mercoledì 20 maggio 2020

L'ospite - Recensione



Bentrovati, cari Eclettici!

Chi di voi mi segue sui social saprà che la settimana scorsa ho aderito alla sfida letteraria "Sette libri in sette giorni". Ammetto che poterne scegliere soltanto sette, quando ho qualcosa come un centinaio di libri preferiti, è stata una tortura. E, ovviamente, mi è venuta voglia di rileggerli tutti e sette! Ho cominciato da L'ospite di Stephenie Meyer, uno dei romanzi di fantascienza a cui sono più affezionata. Ve ne parlo in questa recensione!


💜  TRAMA 💜

In un futuro non troppo lontano, la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono nascosti, raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama profondamente, e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l'aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l'amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme all'ostinata, appassionata Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.


* * *



L'ospite è una storia di fantascienza, ma una fantascienza dolce (in pieno stile Meyer). Non troverete alieni assetati di sangue, pronti a dichiarare guerra alla Terra e a sterminare la nostra razza. No, gli alieni creati dall'autrice si chiamano Anime: sono piccoli e luminosi parassiti che viaggiano nell'universo per colonizzare nuovi pianeti e trasformarli in mondi pacifici. Sono, infatti, esseri buoni per natura, e il pianeta Terra, grazie alla loro invasione, prospera, senza più guerre, né inquinamento. Unico particolare negativo: le Anime, per sopravvivere, hanno bisogno di corpi da abitare. Per questo prendono possesso di quelli umani, annullando in questo modo l'identità dell'individuo nel quale vengono impiantate. Eppure ci sono umani che resistono, sia all'invasione del loro pianeta che a quella delle loro menti: Melanie Stryder è una di questi. Quando l'aliena Viandante prende possesso del suo corpo umano, capisce subito che non avrà vita facile. Tutte le sue esperienze e tutti i corpi abitati in precedenza non possono competere con le emozioni ardenti che proverà grazie ai ricordi di Melanie, tanto potenti da spingere la stessa Anima a voltare le spalle alla propria specie in favore di quella umana.


Trasformavamo i nostri mondi in luoghi migliori; se così non fosse stato, non li avremmo meritati.
Ma noi non sprecavamo nulla. Tutto ciò di cui ci impossessavamo diventava migliore, più bello e pacifico. Gli umani, invece, erano bestiali e ingovernabili. Talmente abituati a uccidersi l'un l'altro da considerare l'omicidio un gesto comune. [...] Se qualcuno avesse paragonato il presente della Terra al suo passato, non avrebbe potuto negare che, grazie a noi, era diventata un posto migliore.


Viandante (per gli amici, Wanda) è uno dei miei personaggi femminili preferiti. Melanie la descrive come "l'essere più nobile e puro che abbia mai conosciuto"; infatti, come tutte le altre Anime, è buona, generosa e protettiva per natura. E' una pessima bugiarda, trova inconcepibile il solo concetto di "violenza" e si mantiene a debita distanza da qualsiasi tipo di arma. Ma è anche coraggiosa, rischia parecchie volte la propria vita per salvare qualcun altro, senza distinzione di specie. E' molto più "umana" di molti esseri umani, sa provare compassione e riesce a perdonare perfino chi attenta alla sua vita. Inoltre, è una fantastica narratrice: dato che è una delle poche Anime ad aver vissuto su ben otto pianeti, ha moltissime storie da raccontare e risponde pazientemente a qualsiasi domanda le venga posta. Qualsiasi forma assuma, la adoro, punto.


Perché non facevo più parte della società delle anime? Perché sentivo di... non volerne fare parte? Ero mai riuscita a fondermi davvero nella comunità che doveva essere mia, oppure le tante vite trascorse in perpetuo movimento avevano una ragione precisa? Ero sempre stata diversa dalla media, o si trattava di un'eccezione scatenata da Melanie? Questo pianeta mi aveva trasformata, oppure mi aveva rivelato la mia vera essenza?


I temi trattati sono vari e tutti molto importanti, e ci spingono a riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda. L'autrice ci dimostra quanto sia difficile accettare una cultura, un punto di vista diverso dal proprio: sia gli umani che le Anime credono di essere nel giusto, e vedono nella fazione opposta il "nemico" da sconfiggere. La verità, come sempre, sta nel mezzo e Wanda arriva a comprenderla proprio grazie a Melanie. Il legame che si instaura tra loro è forte e prezioso, e porta una luce di speranza in quel mondo così frammentato. E' la prova che le due specie possono coesistere, che Anime ed esseri umani non sono poi così diversi. Come dimostrano anche le storie d'amore (sì, sono più di una!) interspecie, intense e da batticuore.



Io e te non ci perderemo. Ti troverò sempre. Non esiste paradiso o inferno che mi possa separare da te.


Lo stile dell'autrice è scorrevole e leggero, con dialoghi appassionanti e ben costruiti. Ammetto che in alcuni punti può risultare ripetitivo, e che si sarebbero potute snellire certe scene per alleggerire l'intreccio. Io ve lo consiglio comunque, difetti compresi, perché sono convinta che vi farà emozionare (e forse anche commuovere) come è successo a me.


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Titolo: L'ospite
Titolo originale: The Host
Autore: Stephenie Meyer
Editore: Rizzoli
Prezzo: 13,00 euro (cop. flessibile); 7,99 euro (ebook)
Pagine: 591








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Citazione preferita

Non avevo mai vissuto su un pianeta dove prima dell'arrivo delle anime erano accadute certe atrocità. Questo era senza dubbio il più eccelso e infimo di tutti i mondi: i sensi migliori, le emozioni più squisite...i desideri più maligni, le imprese più cattive. Forse doveva essere così. Forse, senza l'abisso, non potevano esserci le vette. 


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