martedì 5 novembre 2019

Who taught you how to hate?


Caro diario,

Cosa ci sta accadendo? In questo periodo leggo e sento un sacco di opinioni infuse di cattiveria gratuita. Non che sia una novità, ma mi sento veramente sconfortata, specialmente perché quello che leggo e sento mi sta portando a rivalutare un buon numero di persone che ritenevo degne di stima.
E mi dispiace, veramente. Non per me, ma per chi, in questo modo, contribuisce a rendere il mondo un luogo buio e odioso.

Mi dispiace che non riusciate a vedere oltre il vostro naso, che pensiate che la voce altrui valga molto meno della vostra e che, per questo, non vi scomodiate nemmeno ad ascoltarla. 

Mi dispiace, perché con voi non si può sostenere una conversazione civile, perché credete che la ragione sia sempre dalla vostra, non contemplate altri punti di vista e sostenete la libertà di espressione solo quando vi fa più comodo. 

Mi dispiace che vi riteniate tanto perfetti e superiori da permettervi di giudicare, di insultare e di denigrare chiunque, in base a criteri del tutto arbitrari.

Mi dispiace che non vi venga mai voglia di documentarvi, di confrontare diverse fonti per cercare di formare un'opinione che sia soltanto vostra e non influenzata dalle parole dell'"idolo del momento". 

Mi dispiace che non vi facciate mai domande, ma che pensiate di avere tutte le risposte. 

Mi dispiace che consideriate la cultura come un qualcosa da sminuire, che non abbiate sete di conoscenza e che vi vantiate di non aprire un libro da anni. 

Mi dispiace, perché non vi renderete mai conto di cosa vi state perdendo, di quanto i muri che costruite per tenere a distanza chi non si conforma ai vostri standard in realtà limitino soltanto voi stessi. 

Mi dispiace, davvero.

Tua,
Lizz



p.s. il titolo del post è un omaggio ad un brano dei Disturbed. Se ne avete la possibilità, ascoltatelo. E' un perfetto inno contro l'odio.



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