L'eclettica lettrice: Wintersong & Shadowsong

Ciao a tutti, miei cari Eclettici!

Alcune recensioni fa ho accennato ad una serie di recente lettura e finalmente ho trovato il tempo per scriverne un commento. Questa dilogia, ad opera di S. Jae-Jones, è composta da Wintersong e Shadowsong, entrambi appartenenti al genere fantasy. Per evitare spoiler indesiderati, mi limito a condividere soltanto la trama del primo libro.

TRAMA

Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

Perdersi in un labirinto di bellezza e oscurità? Mi offro volontaria! Scherzi a parte, ammetto di aver nutrito grandi aspettative da quando ho posato gli occhi sulla cover di Wintersong. Come resistere al richiamo di una fiaba oscura con protagonista un misterioso e affascinante Re dei Goblin?

"Non ho paura di te", dissi a bassa voce.
"Oh?". Il Re dei Goblin alzò la testa. "Sono il Signore degli Inganni, il sovrano del Sottosuolo", disse con gli occhi bicolori che scintillavano. "Sono sregolatezza e pazzia fatte carne. Tu sei solo una ragazza", sorrise, le punte dei denti aguzze, "e io sono il lupo nella foresta".

Dalla saga di Harry Potter ai più recenti videogiochi fantasy, la presenza dei goblin non passa inosservata. Nella maggior parte dei casi, queste creature sono descritte come piccoli esserini astuti e dispettosi che si divertono a scambiare i neonati nelle culle e che posseggono delle doti notevoli nel maneggiare materiali e pietre preziose. Anche nel mondo di Wintersong queste sono caratteristiche dominanti del popolo del Sottosuolo, conosciuto e temuto da quanti ricordano le antiche leggende.

La protagonista, Liesl, appartiene a quest'ultima categoria: cresciuta in un piccolo paese della Baviera, fin da bambina le è stato insegnato a non fidarsi e a diffidare degli sconosciuti, di stare sempre in guardia contro le persuasive creature della foresta. Le persone come Liesl, tuttavia, sono proprio i prediletti dai goblin: la ragazza, infatti, possiede un talento unico per la musica, un dono che si rivela ben presto una maledizione per lei e per la sua famiglia. Costretta a recarsi nel Sottosuolo per cercare la sorella rapita dai goblin, dovrà fare i conti con una realtà che supera qualunque immaginazione e scoprirà che resistere alle tentazioni non sempre è possibile. Specialmente se si ha a che fare con una creatura potente e sensuale come il sovrano del Sottosuolo.

Il Re dei Goblin è il frutto proibito che non si può fare a meno di cogliere. Dalla sua bellezza disarmante e ultraterrena, a quel pizzico di rudezza che fa da complemento alle sue maniere cortesi, è l'incarnazione di un desiderio a cui nemmeno Liesl, per quanto ci provi, può sperare di resistere. Eppure questa creatura dai tratti alieni e dal portamento regale nasconde un'insospettabile natura umana che proprio Liesl riesce a risvegliare.

Lui mi sorrise e ogni fibra del mio corpo fu attirata verso di lui. Il suo sorriso era in grado di costringere la mia carne a danzare.

Nei due volumi vengono trattate tematiche differenti. Wintersong dà inizio al romantico e difficile rapporto tra Liesl e il Re dei Goblin, un concentrato di passione, tormento e follia, dove il confine tra realtà e finzione diviene sempre meno tangibile. Al contrario, in Shadowsong viene dato molto più spazio ai personaggi secondari, lasciando sia il romanticismo che il protagonista maschile sullo sfondo. Questo proprio perché Shadowsong rappresenta la crescita personale di Liesl, la sua lotta contro le minacce e le insidie del mondo che la circonda e, allo stesso tempo, contro i mostri che cela dentro di sè. E' un romanzo di formazione, una composizione dedicata unicamente a lei, in cui, però, possiamo sentirci tutti un po' partecipi.

Liesl non è la classica eroina delle fiabe: è ribellione, è pazzia, è audacia e insicurezza allo stesso tempo. E' un personaggio tormentato che, tuttavia, non si vergogna di mostrare le proprie debolezze. Per quanto, in alcuni passaggi, non sia riuscita a capirla o sia arrivata quasi a detestarla, devo ammettere che è veramente uno dei protagonisti femminili meno convenzionali di cui abbia mai letto.

Se solo fossi stata normale, se solo fossi stata una ragazza ordinaria, niente di tutto questo sarebbe mai accaduto. [...] Perché non sarei stata Liesl. Non sarei stata me.

Lo stile dell'autrice è semplice e immediato, sempre accompagnato da lessico e sensazioni musicali che lo rendono unico e accattivante. Il tema centrale della storia, infatti, è proprio la musica: per la maggior parte dei personaggi rappresenta un mezzo per esprimere i propri sentimenti, o per evadere da un mondo di cui non si sentono di far parte, un mondo che non li capisce e che li emargina proprio perché diversi dalla massa. Anche la struttura dei libri è concepita per assomigliare a quella di una partitura musicale, un particolare tecnico che ho apprezzato molto.

Sommando i pro e i contro, ho deciso di assegnare tre punti su cinque a questa dilogia. Ho faticato parecchio a terminare il secondo libro, decisamente meno appassionante e più confusionario del primo. Avrei preferito più azione e meno riflessione, che spesso ha rallentato il ritmo della narrazione. Tuttavia, anche se le mie aspettative sono rimaste un po' deluse, vorrei ringraziare l'autrice per il coraggio dimostrato, per aver deciso di condividere (attraverso Liesl) un pezzetto di sè, della sua storia personale, con noi lettori.

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