mercoledì 25 ottobre 2017

Recensione - La pietra del vecchio pescatore


  Non lo cercare, trovalo.
Non chiedere la strada, arrivaci da solo.
Questa è la maniera più antica, e la migliore.


Buon pomeriggio a tutti, Eclettici!


Non è da me, ma ho impiegato quasi un mese a terminare il libro di cui ora vi parlo. Per un motivo o per l'altro, ho ritardato la lettura, ma alla fine sono stata contenta di non averlo abbandonato. 
Venite a scoprirlo assieme a me: si tratta de La pietra del vecchio pescatore, di Pat O'Shea.




Scritto nel 1985 (l'autrice ha impiegato ben tredici anni per terminarlo), il libro è ambientato in Irlanda, più precisamente nella cittadina di Galway (esatto, come nella canzone di Ed Sheeran!). 
I protagonisti sono un ragazzino di dieci anni, Patrick Joseph (per tutti, Pidge) e la sua sorellina minore, Brigit. Entrambi vivono con la zia Bina, perché il padre è spesso fuori città per lavoro.



Le loro fantastiche avventure iniziano quando Pidge trova per caso uno strano libro in un negozio del paese. Non appena lo tocca, qualcosa scatta e dà il via ad una serie di avvenimenti che coinvolgeranno lui e Brigit in prima persona. 
Sulla strada del ritorno, il ragazzo incontra un vecchio pescatore, che lo mette in guardia dai pericoli che si nascondono lungo la via. Infatti due streghe sono appena giunte a Galway, a cavallo di una motocicletta. Esse sono, in verità, un'unica entità: la malvagia strega Morrigan, l'antica dea della guerra e della distruzione. 
Nel libro trovato da Pidge si cela un potere che ella vuole per sé e non esita a sguinzagliare i suoi perfidi segugi, quando Pidge e Brigit partono per cercare un modo per sconfiggerla e far tornare la pace nel loro paese.


Spronati dal vecchio pescatore e aiutati da un folto gruppo di creature magiche, tra le quali druidi, giganti e animali parlanti, i due ragazzi vivono un'avventura fuori dal comune, che li porterà in un mondo fantastico, dove impareranno a sconfiggere le loro paure e impareranno a fidarsi delle proprie capacità. 



Tenebra e luce son vecchi compagni, due lati di una medesima cosa. Fanno parte del grande equilibrio naturale. L'una non avrebbe neanche un nome, senza l'altra. 
Non abbiate paura della Tenebra. 



Il libro parte (forse) troppo lentamente, ma, una volta ingranata la marcia, riesce a catturare il lettore e risucchiarlo nel suo mondo incantato, dominato da esseri magici e leggendari. L'intreccio è fantasioso e creativo, una sorpresa dopo l'altra.



A mio parere, l'unica pecca è il linguaggio utilizzato dall'autrice: è piuttosto antiquato e farcito di termini inconsueti. Questo non facilita la lettura, anzi la rende pesante, specialmente se si considera il pubblico a cui è rivolto. Anch'io sono stata più volte sul punto di abbandonarla, sebbene abbia apprezzato l'idea dell'autrice di utilizzare stili differenti per i vari personaggi che affollano le pagine del romanzo. 



"Ci spacciamo per semplici streghe, venute dalle terre a oriente di qui. In tal modo mettiamo paura, il che ci diverte. Ma non troppa paura, bisogna essere sagge" rispose Melodie Moonlight.

"Abbiamo un magnifico cocchio, senza cavalli, che si chiama Harley Davidson: una motocicletta" disse Breda Fairfoul.




Il mio personaggio preferito è indubbiamente l'intrepido volpacchiotto Curu, che accompagna Pidge e Brigit durante tutto il percorso e poi li segue nel mondo reale, al termine dell'avventura. Curu sfida la Morrigan e i suoi segugi con coraggio, per permettere ai ragazzi di fuggire e di non farsi catturare. Anche i due ragazzi compiono delle azioni davvero coraggiose, se si pensa alla loro giovane età. Hanno pensieri profondi e una saggezza che deriva dai loro animi nobili; non si scoraggiano mai, nonostante tutti gli ostacoli imposti dalla Morrigan.



Ricapitolando: i punti a sfavore sono lo stile pesante e alcuni refusi riscontrati durante la lettura; quelli a favore, il diverso linguaggio assegnato ad ogni personaggio, i numerosi disegni che rallegrano la lettura e l'intreccio fantasioso. Quindi assegno tre bollini su cinque. 


* * * * * * * 



 
Autore: Pat O'Shea

Titolo: La pietra del vecchio pescatore 

Titolo originale: The Hounds of the Morrigan

Editore: TEA

Prezzo
: 13,00 euro (ed. kindle 7,99)

Pagine: 488 





Voto: 3/5





* * * * * * *


 
Citazione preferita 


Ce n'è sempre un bel po', di magia, ma noi non ce ne rendiamo conto. Perlopiù, la chiamiamo "natura". Dico, non ci troviamo nulla di stupefacente nel fatto che la mela che cogliamo in autunno era, a primavera, un fiore. E' magia naturale e non ce ne accorgiamo.




Nessun commento:

Posta un commento