giovedì 4 maggio 2023

Le vite nascoste dei colori - Recensione

 

Bentrovati, cari Eclettici!

Nella recensione di oggi vi presento uno degli ultimi libri letti: Le vite nascoste dei colori di Laura Imai Messina. 

 


Una storia luminosa e potente come un talismano, che ha il dono di guarire tutte le ferite. Comprese quelle dell’anima. Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. Ha appreso l’arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto. Aoi, invece, accompagna le persone nel giorno più buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. Conosce i gesti e i silenzi della cura. All’inizio sembra l’amore perfetto, l’incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di là delle cose. Ma il loro incontro non è avvenuto per caso.

 

 

Mio Yoshida è stata "strana" sin da piccola: ha iniziato a parlare molto tardi rispetto ai coetanei, e ciò che diceva non faceva altro che preoccupare sua madre. Quando le indicavano un oggetto e le chiedevano di che colore fosse, Mio non rispondeva semplicemente "giallo", "verde" o "rosso", ma inventava dei nuovi nomi e delle perifrasi di fantasia per descrivere i colori. La madre temeva che la piccola avesse un difetto alla vista, e per la famiglia Yoshida sarebbe stato un serio problema: Mio era destinata a lavorare nel loro atelier di kimono da sposa, dove riconoscere le varie sfumature di colore e saperle abbinare era un requisito fondamentale.

In realtà quello di Mio non è un difetto, ma un dono prezioso: i suoi occhi riescono a cogliere molte più sfumature di colore del normale. Sarà proprio questo dono a permetterle di ottenere un posto da Pigment, un negozio rinomato per le consulenze sull'uso dei colori, dove Mio potrà mettere a frutto la sua creatività e il suo talento. E proprio in quel negozio avverrà l'incontro con Aoi, un uomo sensibile che ha a che fare tutti i giorni con dolore e morte. L'attrazione tra loro è immediata e inattesa, basta uno sguardo a far scoccare la scintilla. Ma il loro incontro non è casuale come sembra, e quando Mio lo scoprirà la sua vita cambierà per sempre.




Dove qualcuno vedeva un semplice rosso, Mio ne notava almeno dieci gradazioni diverse. E riassumerle tutte in una sola parola le pareva un errore.



Mio e Aoi non potrebbero essere più diversi. Lei ha trascorso l'infanzia nell'atelier di famiglia, tra tessuti e colori; è appassionata, vivace, impulsiva, ama parlare della sua passione per i colori con chiunque la ascolti. Lui è pacato, riflessivo, sensibile; ha ereditato l'agenzia funebre di famiglia, dove lavora con la sorella; ama la natura e nel tempo libero si prende cura del giardino accanto a casa sua. Lei vive e lavora a Tokyo, lui nella più tranquilla Kamakura. Ma hanno anche delle cose in comune: una di queste è lo stretto rapporto con i colori (anche se per differenti motivi). Insieme dovranno fare i conti con il loro passato, scopriranno il potere del perdono e impareranno a superare rimpianti e rimorsi.

Lo stile dell'autrice è evocativo e poetico, delicato come una carezza. La narrazione è in terza persona, a pov alternati e "interrotti" da frammenti di pov di terze persone e altri dettagli che completano la storia di Aoi e Mio. Sono presenti molti riferimenti ai colori, all'origine di nomi e tinte, ai loro usi e significati. Molti di loro sono accompagnati dai kanji e alla fine del libro è presente un glossario con i nomi di tutti i colori nominati da Mio.



"Ma io, quindi? Io di che colore sono per te?" le domandò Aoi divertito.
"Non lo so ancora, - gli aveva risposto sincera. - E mi piace così".



Adoro i libri ambientati in Giappone! La cultura giapponese, con le sue tradizioni e i suoi rituali, e la precisione e dedizione con cui vengono messi in pratica, non finirà mai di stupirmi e ammaliarmi; è talmente diversa dalla nostra che potrebbe tranquillamente provenire da un altro mondo. Nel romanzo vengono descritti molti di questi riti, in modo particolare le cerimonie nuziali e funebri. Piccolo appunto: all'inizio il romanzo potrebbe essere un po' ostico per chi non ha molta dimestichezza con la lingua e la cultura giapponese. Nel testo, infatti, sono inseriti parecchi vocaboli non tradotti (es. "bento", "tatami", "yukata", "konbini" ecc.) e chi non li conoscesse dovrebbe cercarli ogni volta nel glossario alla fine del libro.

Le vite nascoste dei colori è un romanzo malinconico e struggente, che celebra la resilienza e il potere del perdono, che ci invita a vivere appieno le nostre emozioni, senza trattenerci per paura o vergogna. Una lettura piacevole, anche se non mi ha emozionato e coinvolto come speravo.

 

 

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Titolo: Le vite nascoste dei colori

Autore: Laura Imai Messina

Editore: Einaudi

Pagine: 328

Prezzo: 13 euro (cop. flessibile); 9,99 euro (eBook)

 




La nostra storia è sempre tramandata: il racconto della vita di ognuno di noi è talmente remoto ed eroso dal tempo che siamo in balia del ricordo degli altri, di chi ci ha allevato e conosciuto quando eravamo bambini. E ognuno di noi dovrebbe avere il diritto di conoscere per intero la propria storia, qualsiasi essa sia.


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