L'eclettica lettrice: L'abisso di anime

Buon mercoledì, cari Eclettici!

La recensione di questa settimana è dedicata a un paranormal romance distopico di una delle mie autrici self italiane preferite: L'abisso di anime di Liliana Marchesi.

Un disastro ambientale ha fatto sì che l'intero pianeta venisse sommerso dagli Oceani. E adesso la Terra, per come la conoscevamo, non esiste più. Qualcuno però, aveva previsto la catastrofe con largo anticipo, e ha costruito in gran segreto una piattaforma navale. Arcan, una città galleggiante che avrebbe garantito la salvezza a un'umanità accuratamente selezionata.
Ma cosa è accaduto alle anime di coloro che non sono stati accolti ad Arcan?
Vi siete mai chiesti perché il nostro corpo è composto in gran parte da acqua?
E se il motivo per cui non abbiamo mai scorto un segno divino nell'alto dei cieli, fosse perché in realtà stavamo guardando nella direzione sbagliata?
Cosa si cela nelle profondità marine?
L'estinzione di una civiltà sopravvissuta grazie al proprio egoismo è vicina, e l'unica specie in grado di salvarla deve la sua nascita, o per meglio dire la sua condanna, ai fondatori di questa stessa civiltà.
Riuscirà l'amore a intrecciare questi due mondi così vicini, eppure così profondamente distanti?

Per anni, decenni, secoli, ci hanno ingozzato di menzogne, nascondendo a tutti la fine che stava arrivando. La fine che noi stessi stavamo causando.
E oggi, quella fine è arrivata.
[...]
Miliardi di anime perdute.
E io sono fra queste.

Anno 2030. Una catastrofe ambientale senza precedenti si abbatte sul nostro pianeta. Il livello di mari e oceani si innalza improvvisamente, un'onda gigantesca spazza via tutto. Solo una piccola parte dell'umanità riesce a sfuggire all'apocalisse, rifugiandosi su Arcan, una piattaforma piramidale in mezzo all'oceano, progettata e costruita apposta per prevenire l'estinzione della specie quando (non se) si fosse verificato un disastro ambientale.

Più di cento anni dopo l'apocalisse, il mondo non è più come lo si conosceva. L'aria è irrespirabile, l'acqua che ha sommerso i continenti è diventata acida e ogni forma vivente è scomparsa. Solo su Arcan la vita continua, anche se non senza problemi. Dato che la piattaforma non è in grado di ospitare un numero elevato di persone, la vita al suo interno si fonda su un sistema di rigide regole, specialmente per quanto riguarda nascite e morti: ci si può sposare solo con l'approvazione degli Arcani Maestri (i vertici della società arcana) e, una volta compiuti sessant'anni, si viene "congedati" dalla vita. L'equilibrio va mantenuto a tutti i costi, visto che le risorse di Arcan non sono illimitate. Ed è per questo che i sopravvissuti sono alla ricerca disperata della terra emersa, l'unica speranza per consentire un futuro a ciò che resta della civiltà umana.

Dovrei avere paura, essere come tutti gli altri Esploratori che per rispetto delle regole di Arcan non sfiorerebbero mai la superficie dell'acqua. Ma io non ci riesco.

Nessuno è libero di fare ciò che vuole, su Arcan. Più che un rifugio sicuro, quella piattaforma è una prigione senza via d'uscita. Lo sa bene Oliver, uno degli intrepidi esploratori incaricati della ricerca della terra emersa. Oliver è un ragazzo avventuroso, intelligente e un po' spericolato: infatti, con una tavoletta motorizzata di sua invenzione e dopo aver indossato una muta ricoperta da una speciale sostanza antiacido, si tuffa nell'oceano e viaggia fuori dalla rotta impostata dagli Arcani Maestri per avere più possibilità di trovare l'agognata terra emersa. Vuole a tutti i costi provarci, nonostante i pericoli, perché la terra emersa rappresenta l'unica via di fuga possibile da Arcan.

Un giorno, durante uno di questi viaggi non autorizzati, si imbatte in una creatura bellissima, dai lunghi capelli fluttuanti e dalla coda di pesce color pesca. Il suo nome è Atlantide, è una sirena e, come Oliver scoprirà in seguito, lui non è l'unico Arcano a sapere della sua esistenza. Cosa sta realmente accadendo su Arcan? E perché gli Arcani Maestri sono tanto interessati alle sirene?

Alcuni di voi sanno bene chi siamo. La nostra specie è nata dalla vostra crudeltà e, ancora oggi, non ci date pace.

L'abisso di anime tratta tematiche molto attuali, in primis il cambiamento climatico e le sue conseguenze, e la storia che racconta potrebbe anche avverarsi in un futuro neanche troppo lontano (e in quel caso spero che le sirene esistano davvero!). Questo romanzo ci invita a riflettere su quanto la specie umana sia potenzialmente dannosa ed egoista, più interessata al potere e alla ricchezza individuale che al benessere collettivo e al rispetto dell'ambiente in cui vive, e poco portata ad imparare dai propri errori. Ma, allo stesso tempo, è anche una specie resiliente, capace di sacrifici e di atti di profondo altruismo, come dimostrano i due protagonisti, che in molte occasioni mettono il bene comune prima del proprio. Sin dal primo incontro si percepisce un forte legame tra Oliver e Atlantide: appartengono a due specie diverse, eppure le loro anime si riconoscono subito come affini. Sono entrambi coraggiosi, pronti a combattere in prima linea e senza sconti per mettere fine a un'ingiustizia e/o per salvare degli innocenti.

Questa storia è, allo stesso tempo, una critica contro l'egoismo umano e una celebrazione del più disinteressato altruismo. E' una storia di coraggio, amore e speranza. Ci sono molti colpi di scena, momenti di tensione e il giusto tocco di romance (che non guasta mai).

Lo stile è fluido, ho trovato molto suggestive e creative le descrizioni degli ambienti e la costruzione della società di Arcan. Ovviamente le sirene sono ciò che più mi ha affascinata (e commossa): sono creature pure e pacifiche, ma se attaccate si dimostrano vendicatrici implacabili. Se (come me) avete un debole per queste misteriose e intriganti creature mitologiche non potete lasciarvi scappare questo romanzo!

Riassumendo: la storia è scorrevole e originale, i personaggi sono ben caratterizzati e il mondo post-apocalittico ben costruito. Assegno a questo romanzo il massimo dei punti, più lo speciale bollino eclettico!

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