mercoledì 13 ottobre 2021

Viola e il Blu - Recensione

 

Ciao a tutti, cari Eclettici!

Piano piano sto riprendendo a leggere, quando gli occhi e la testa me lo permettono. Uno dei pochi libri che sono riuscita a terminare in questo periodo è Viola e il Blu di Matteo Bussola. Lui è uno dei miei autori italiani preferiti, ho letto tutti i suoi libri e quindi quando ho saputo dell'uscita di questo romanzo, sono corsa a comprarlo. Qui sotto trovate la trama e il mio commento!

 


Questa è la storia di Viola, una bambina che gioca a calcio, sfreccia in monopattino e ama vestirsi di Blu. Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d'accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose 'da maschi' e cose 'da femmine', ma Viola questo fatto non l'ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende. È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente. Non è come con le persone, pensa Viola. Un fiore va bene a tutti così com'è... In questa storia, ispirata dalle conversazioni con le sue figlie, Matteo Bussola indaga gli stereotipi di genere attraverso gli occhi di Viola, una bambina che sa già molto bene chi è e cosa vuole diventare. Un racconto per tutti, che celebra la forza della diversità e l'importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita ci propone. Una storia dedicata a tutti quelli che vogliono dipingere la propria vita con i colori che preferiscono.

 

Quante volte, da bambina, mi sono sentita dire: "Sei proprio un maschiaccio!", perché mi arrampicavo sugli alberi o perché, dopo aver giocato con i miei cugini nei campi, tornavo a casa con le ginocchia sbucciate e i vestiti coperti di fango! I miei parenti lo dicevano scherzando, d'accordo, ma mi ha sempre dato molto fastidio il presupposto, quel "una femmina queste cose non le fa". Proprio come dà fastidio alla protagonista di questo romanzo, una bimba sveglia e curiosa di nome Viola.

 

E' facile essere una bambina difficile. Se non hai paura di cadere quando vai fortissimo in bici, se preferisci arrampicarti sugli alberi invece che giocare alle principesse, [...] insomma ogni volta che non sei ciò che si aspettano da te, allora ecco. [...] Per esempio, la bambina difficile che conosco io ha otto anni e si chiama Viola.


Viola viene descritta come una "bambina difficile" a cui piace moltissimo il colore Blu - con la lettera maiuscola, che tutti i colori dovrebbero avere, almeno secondo lei. Ma il Blu, come le viene fatto notare da adulti e bambini, non è un colore "da femmine": il Blu è dei maschi! A Viola questa cosa proprio non va giù: perché questa rigida suddivisione, colori e cose "da maschi" e colori e cose "da femmine"? Spinta dalla curiosità, si decide a chiederlo al suo papà "che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende". Questa domanda, semplice solo all'apparenza, dà il via ad un dialogo profondo, appassionato e istruttivo tra padre e figlia, che si conclude nell'arco di un pomeriggio, ma che arricchisce entrambi e lascia il segno. Perché anche un genitore, un qualsiasi adulto, può imparare moltissimo dallo sguardo onesto e dal punto di vista innocente di un bambino.

 

"Perché dobbiamo avere un posto? Non è più bello se tutti vanno dove vogliono?"
"Ma tu puoi andare dove vuoi, Viola. [...] Solo, devi mettere in conto che, a volte, qualcuno si sentirà in diritto di dirti che hai sbagliato strada. O che quel posto non ti spetta. Ma tu non glielo devi permettere mai."


Nel racconto vengono toccati argomenti differenti e, in un certo senso, "scomodi" da trattare per gran parte degli adulti. Invece il papà di Viola, sempre con pazienza e con esempi concreti e comprensibili, spiega alla figlia il significato (e le ferite che possono causare) degli stereotipi di genere e i pregiudizi in generale. Dai quadri più famosi ai personaggi dei cartoni animati, Viola impara che esistono gabbie invisibili che ci vengono imposte dalla società, ma anche che, a volte, noi stessi ci creiamo attorno senza volerlo. Gabbie da cui si può (e bisogna) evadere!

Questo libro, per quanto breve, è una piccola opera d'arte. Lo stile dell'autore è delicato, ma comunque incisivo. Matteo Bussola "danza con le parole", ha una sensibilità unica che traspare da tutto ciò che scrive. Penso che in questo libro abbia incluso una buona parte di sé, della propria esperienza e situazioni vissute in prima persona. Menzione d'onore anche alle illustrazioni: dalla (doppia) copertina a quelle interne, sono tutte opere dell'autore.

Viola e il Blu è una storia adatta a qualunque età, ricca di spunti di riflessione e preziosi insegnamenti. Anche se concepito per i lettori più giovani, raccomando questo libro a tutti gli adulti, in particolare ai genitori. Promosso a pieni voti e premiato con lo speciale bollino Eclettico!


 
 
Titolo: Viola e il Blu - La libertà di essere i colori che vuoi
Autore: Matteo Bussola
Editore: Salani
Pagine: 144
Prezzo: 14, 90 euro (cartaceo); 2,99 euro (eBook)
 
 
 
 

 
 
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L'essere difficili non dipende davvero da come sei, ma solo da come ti vedono. Succede quando gli occhi degli altri pretendono di vestirti del colore che vogliono loro.

 

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