lunedì 18 febbraio 2019

Lo Hobbit - Recensione


Buon inizio settimana a tutti voi, Eclettici!

Le mie letture procedono a rilento, anche perché mi sono imposta l'obiettivo di terminare il Signore degli Anelli che avevo messo in pausa anni fa. Quindi nella recensione di oggi vi presento il prequel di questa trilogia, ovvero Lo Hobbit. Entriamo insieme nel mondo fantastico di Tolkien!
 

TRAMA

"Lo Hobbit" è il libro con cui Tolkien ha presentato per la prima volta, nel 1937, il foltissimo mondo mitologico del Signore degli Anelli, che ormai milioni di persone di ogni età, sparse ovunque, conoscono in tutti i suoi minuti particolari. Tra i protagonisti di tale mondo sono gli hobbit, minuscoli esseri "dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari", timidi, capaci di "sparire veloci e silenziosi al sopraggiungere di persone indesiderate", con un'arte che sembra magica ma è "unicamente dovuta a un'abilità professionale che l'eredità, la pratica e un'amicizia molto intima con la terra hanno reso inimitabile da parte di razze più grandi e goffe" quali gli uomini. Se non praticano la magia, gli Hobbit finiscono però sempre in mezzo a feroci vicende magiche, come capita appunto a Bilbo Baggins, eroe quasi a dispetto di questa storia, che il grande "mago bianco" Gandalf coinvolgerà in un'impresa apparentemente disperata: la riconquista del tesoro custodito dal drago Smog. Bilbo incontrerà così ogni sorta di avventure, assieme ai tredici nani suoi compagni e a Gandalf, che appare e scompare, lasciando cadere come per caso le parole degli insegnamenti decisivi. E il ritrovamento, apparentemente casuale, di un anello magico, è il germe della grande saga che Tolkien proseguirà nei tre libri del "Signore degli Anelli" illuminando nel suo durissimo senso un tema segreto de "Lo hobbit": cosa fare dell'Anello del Potere?





Devo essere sincera: ho sempre trovato lo stile di Tolkien abbastanza soporifero. Non fraintendetemi: reputo il caro John uno dei migliori scrittori di tutti i tempi, stimo moltissimo la sua ingegnosa creatività, la sua mente capace di inventare dal nulla nuove lingue e universi meravigliosi...eppure non sono mai riuscita a leggere i suoi libri tutti d'un fiato (come mi capita, ad esempio, con quelli di George R. R. Martin o altre saghe). Non so se sia dovuto alle descrizioni troppo lunghe, alla lentezza della narrazione...tuttavia mi sono accorta che, rispetto a qualche anno fa, ora riesco ad apprezzare veramente le sue opere, non ho più la tentazione di abbandonarle a metà.
Vi parlerò del Signore degli Anelli nel prossimo appuntamento con la rubrica dei Classici!

Questa è la storia di come un Baggins ebbe un'avventura e si trovò a fare e dire cose del tutto imprevedibili. Può anche aver perso il rispetto del vicinato, ma in cambio ci guadagnò...bene, vedrete se alla fine ci guadagnò qualche cosa.

Lo Hobbit è il prequel della trilogia del Signore degli Anelli, divenuta celebre al grande pubblico grazie alla serie di film diretti da Peter Jackson. Racconta l'inaspettata avventura di Bilbo Baggins, un quieto e placido Hobbit della Contea, che il fato (leggi: Gandalf!) obbligherà ad accompagnare una vivace e impavida compagnia di nani. Il gruppo è capeggiato da Thorin Scudodiquercia, erede della dinastia di Durin, i signori della Montagna sterminati anni prima dal malvagio drago Smaug (nella mia edizione è stato tradotto con il nome "Smog", non ho idea del perché). L'obiettivo di Thorin è di vendicare la morte dei propri cari e di riprendere il trono e il tesoro sepolto nella Montagna, ora custodito gelosamente dal drago. Bilbo e i nani partono, quindi, per un lungo viaggio che li condurrà tra boschi malefici e pianure desolate, abitati da orchi, elfi, uomini e perfino mutaforma!

A differenza del Signore degli Anelli, credo che Lo Hobbit abbia uno stile più semplice e adatto anche ad un pubblico giovane. Le descrizioni sono un po' meno corpose e impegnative, il ritmo della narrazione è incalzante e, ovviamente, ci sono anche meno nomi da ricordare rispetto alla trilogia!


Luke Evans interpreta Bard l'Arciere nella trilogia cinematografica

Il mio personaggio preferito è indubbiamente Bard l'Arciere, un abitante di Pontelagolungo (anche detta Esgaroth), la città più vicina alla Montagna infestata dal drago. Questo uomo "dalla voce aspra e dal viso severo" è uno dei pochi capaci di mantenere i nervi saldi nelle situazioni più pericolose: sia gli uomini che i nani devono soprattutto al suo coraggio e alla sua diplomazia il lieto fine della loro storia.

Il libro si merita un bel voto e vi consiglio anche i film a lui ispirati, ovvero la trilogia diretta da Peter Jackson: Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato; Lo Hobbit - La desolazione di Smaug; Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate.




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Titolo: Lo Hobbit (o la Riconquista del Tesoro)
Titolo originale: The Hobbit (or there and back again)
Autore: J. R. R. Tolkien
Editore: Adelphi
Prezzo: 11,00 euro (cop. flessibile)
Pagine: 342




Voto: 4/5



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Citazione preferita

- Sei una bravissima persona, signor Baggins, e io ti sono molto affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto!
- Grazie al cielo! - disse Bilbo ridendo.

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