domenica 30 settembre 2018

Trilogia della città di K. - Recensione


Buon inizio settimana, cari Eclettici!

Non mi faccio sentire da un po', lo so, me la sono presa comoda. Ho letto parecchi libri interessanti in questi mesi e pian piano riprenderò a recensire con una certa regolarità (si spera!).

Oggi vi parlo di Trilogia della città di K., di Agota Kristof. Pubblicati singolarmente all'inizio, questi tre romanzi (Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna) vennero riuniti solo in seguito, nel 1998, in un unico volume firmato Einaudi. 
 

TRAMA

Quando "Il grande quaderno" apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la "Trilogia della città di K" ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.



Da quando ho terminato la lettura dell'ultimo libro della Trilogia, ormai qualche mese fa, mi interrogo sul significato e sulle tematiche esposte in questi romanzi. Sebbene nel complesso abbia trovato interessanti sia lo stile che la trama, ho ancora dei dubbi su alcuni punti, ma cercherò comunque di formulare un commento obiettivo e, ovviamente, spoilerfree.

In questi tre libri l'autrice ci espone storie cupe, inquietanti e perverse, ambientate in un paese e in un'epoca non bene identificati. Una guerra fa da sfondo alle vicende che vedono come protagonisti due gemelli, Lucas e Klaus. Nel primo libro i loro nomi non vengono nemmeno menzionati: loro è la voce narrante che descrive, con parole ed espressioni molto crude e con una precisione quasi chirurgica, ciò che accade loro all'inizio del conflitto bellico. Per necessità devono trasferirsi a casa della nonna materna, una donna che non conoscono affatto e che li accoglie con freddezza e senza dedicare loro la minima attenzione. Lasciati a se stessi, senza legami stabili e senza un briciolo di affetto, i gemelli imparano una serie di lezioni di vita che descrivono minuziosamente in un quaderno, e che li porta a diventare cinici e praticamente insensibili. Al termine del primo libro i loro destini si dividono: entrambi dovranno cercare di sopravvivere senza l'altro, di trovare un posto in quel mondo brutale che li circonda.

[...] Cerco di scrivere delle storie vere, ma, a un certo punto, la storia diventa insopportabile proprio per la sua verità e allora sono costretto a cambiarla. Cerco di raccontare la mia storia, ma non ci riesco, non ne ho il coraggio, mi fa troppo male. Allora abbellisco tutto e descrivo le cose non come sono accadute, ma come avrei voluto che accadessero. 

Non si sa realmente quale sia la verità, quale dei due gemelli sia davvero sincero. Tra scambi di persona e personalità, continue lotte per la sopravvivenza e complicate relazioni amorose, Agota Kristof punta il faro sugli aspetti più atroci e crudeli, comuni a tutte le guerre passate e future, e sugli abissi più profondi e sporchi dell'animo umano.

Per quanto riguarda lo stile, è molto schietto e poco elaborato, forse un tantino troppo povero per i miei gusti. A volte ho avuto l'impressione di leggere una scaletta appena abbozzata e non un vero e proprio testo. Per questo non mi sento di dare a quest'opera più di tre stelle.


*** 

Citazione preferita

- Non posso. Non potrei mai picchiare qualcuno, ferirlo.
- Perché? Gli altri ti picchiano, ti feriscono.
- Le ferite fisiche non hanno importanza quando le ricevo. Ma se dovessi infliggerne una, diventerebbe un altro tipo di ferita per me, e non potrei mai sopportarla. 

***


 
Titolo: Trilogia della città di K.
Titolo originale: Trilogie des jumeaux
Autore: Agota Kristof
Editore: Einaudi
Prezzo: 13,00 euro
Pagine: 384 






Voto: 3/5





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