venerdì 28 settembre 2018

#6 sigle delle serie tv


Buongiorno a voi, cari Eclettici!

Finalmente riesco a trovare un attimo di tempo per riorganizzare le rubriche del blog. 
Questa settimana, nell'appuntamento con DIAMO I NUMERI, vi espongo la classifica delle mie sei sigle preferite delle serie tv. Vi lascio anche i link Youtube dove è possibile ascoltarle per intero!
Quali sono le vostre?


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#1 
Game of Thrones

Al primo posto, ovviamente, la sigla iniziale di Game of Thrones. Composta dal musicista Ramin Djawadi appositamente per la serie tv, ha avuto uno straordinario successo, tanto da ispirare diverse cover nei più disparati stili musicali. E' indiscutibilmente il mio theme preferito, non lo skipperei per niente al mondo! Si fonde molto bene con l'animazione creata dallo studio Elastic, in cui vediamo susseguirsi le principali ambientazioni del telefilm. L'ultima stagione è prevista per il 2019...quanti, come me, la stanno aspettando con ansia?


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#2
Buffy - The Vampire Slayer

Buffy Anne Summers: un nome, un mito per le ragazze cresciute nei primi anni 2000. La sigla di apertura di questa serie tv, Buffy The Vampire Slayer Theme, è stata scritta da una band: i Nerf Herde. A quei tempi questi artisti erano pressoché sconosciuti e sono stati ingaggiati dalla produzione del telefilm proprio per questo motivo (erano infatti a corto di budget). Il pezzo è molto rock e di forte impatto, quindi non possiamo che ringraziare Joss Whedon ancora una volta!
Ah, tanto per la cronaca io sono #teamSpike, infatti ho sempre trovato Angel di una noia mortale. Almeno Spike era divertente: la sesta stagione è la mia preferita!



#3
Roswell

Gli alieni sono tra noi! Ebbene sì, sono atterrati sulla Terra...a Roswell, New Mexico, per l'esattezza. Altra serie cult anni 2000, Roswell racconta le strane vicende che vedono come protagonisti tre alieni, Max, Michael e Isabel, inviati sulla Terra da un lontano pianeta chiamato Antar. Tra amori adolescenziali e continui pericoli che minacciano la tranquillità delle loro vite, il trio scoprirà le proprie origini e il motivo per cui sono stati mandati tanto lontano da casa.
La sigla di apertura è un brano interpretato da Dido e intitolato Here With Me (1999). Per quanto riguarda le grafiche, cambiano di stagione in stagione, a pari passo con i cambiamenti all'interno del cast. La mia preferita è senza dubbio la prima, semplice e senza tanti effetti speciali.

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#4
Lie to Me

Come si fa a non amare Cal Lightman? Impersonato dal mitico Tim Roth, il protagonista di questa serie è un esperto della comunicazione non verbale in grado di capire quasi all'istante se chi gli sta di fronte sta dicendo la verità oppure no. Cinico per natura, spesse volte pure misantropo e dispotico, si diverte un mondo ad esasperare chi lo circonda...i colleghi in particolare! Insomma, ha un fascino tutto suo.
La sigla iniziale è un pezzo di Ryan Star, Brand New Day, e accompagna una successione di espressioni facciali che Ligthman di sicuro non faticherebbe a decifrare.

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#5
The 4400

Spero di non essere l'unica a conoscere questa serie fantascientifica datata 2004. Purtroppo è stata cancellata nel 2007, dopo la quarta stagione, a causa dei pochi ascolti e di problemi interni alla produzione. E' un vero peccato perché a me piaceva molto, sigh.
Cosa succederebbe se un giorno, da una palla di luce, apparissero 4400 persone date per scomparse in passato? E se queste persone, ricomparse come per magia, possedessero delle doti fuori dal comune? Ecco, in poche parole la serie risponde a queste due domande. Che dono della sintesi, eh!
La sigla si intitola A Place in Time ed è stata scritta da Robert Phillips e Tim Paruskewitz e cantata da Amanda Abizait. E' molto evocativa, andate ad ascoltarla se non la conoscete!

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#6
Stranger Things

Restando in tema fantascienza, un'altra sigla che mi piace molto è quella di Stranger Things. Ideata da Matt e Ross Duffer e distribuita da Netflix a partire dal 2016, a mio parere questa serie può essere considerata come una delle migliori degli ultimi anni. L'ambientazione anni '80, il cast variegato e la trama misteriosa e accattivante hanno contribuito a mettere d'accordo pubblico e critica. Il theme della serie è stato composto da Michael Stein e Kyle Dixon, con l'uso di un sintetizzatore ed evidenzia il carattere vagamente inquietante della serie.


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