martedì 23 ottobre 2018

Islam in Love - Recensione


Ben trovati, miei cari Eclettici!

Il libro di cui vi parlo questa settimana, anche questo scovato in biblioteca, è Islam in Love, di Rania Ibrahim (Jouvence). Qui sotto trovate la trama:


La storia d’amore e passione proibita tra Laila, anglo-araba velata, di fede musulmana, e Mark, non musulmano, figlio di un leader di partito di estrema destra della città di Dover. Laila si racconta con tutte le sue contraddizioni ed insicurezze, schiacciata tra due culture tra loro distanti. Il sesso, seppure proibito, sarà il territorio che i due protagonisti varcheranno con naturalezza e con la sfrontatezza dei loro diciotto anni. Esploreranno i mondi sommersi che custodiscono nei loro cuori, pronti ad affrontare un intimo scontro di civiltà. Laila e Mark si spoglieranno completamente dei loro simboli, dogmi insindacabili per la nostra società, amandosi al di là di questi.



Un disastro. Veramente, ho trovato molto difficile arrivare alla fine di questo libro. Le premesse, però, c'erano tutte: cover e titolo interessanti, trama accattivante e anche buone recensioni nel web. La storia di Laila, giovane musulmana, e Mark, figlio di un esponente di estrema destra, mi ricordava, per certi versi, quella di Romeo e Giulietta, eredi di famiglie rivali con ideali opposti che si innamorano a dispetto delle proprie differenze. 
Ma dell'opera di Shakespeare in questo libro, purtroppo, ho ritrovato solo la parte tragica, almeno per quanto riguarda lo stile e la struttura. E vi spiego anche il perché (protrebbero esserci alcune tracce di spoiler, vi avviso).

Iniziamo dall'ambientazione. Le vicende si svolgono a Dover, cittadina a sud-est dell'Inghilterra, ma, per quanto qualche descrizione ci sia, non permette al lettore di immedesimarsi in quel contesto. A mio parere, l'autrice avrebbe fatto meglio a collocare il tutto in Italia: sarebbe stato meglio sia per i lettori, che si sarebbero sentiti più partecipi e coinvolti (date anche  le tematiche trattate), sia per l'autrice stessa, per meglio descrivere gli ambienti e i luoghi in cui la trama si evolve.
Perché voler ambientare a tutti i costi un romanzo in un paese straniero, quando si può tranquillamente (e giustamente) giocare in casa? Mah.

Passiamo ora ai personaggi, anzi ai protagonisti di questo libro (dato che dei secondari si dice poco o niente): Laila e Mark. Laila è una ragazza musulmana, porta il velo e segue le regole e le aspettative della propria famiglia, tra le quali vi è anche quella di un futuro matrimonio con un musulmano. Lei, tuttavia, si innamora di Mark, un compagno di scuola e membro di una specie di banda, nonché figlio di un esponente di estrema destra.

Secondo quanto si afferma all'inizio, ovvero come viene dipinto da chi lo conosce, Mark dovrebbe disprezzare le persone di altre religioni, eppure si innamora follemente di Laila. Esatto, "follemente" è la parola giusta, perché secondo me questo amore è pura follia. Non sono riuscita a capire quando esattamente lui cominci a provare questo forte sentimento nei confronti della ragazza: prima ignora completamente la sua esistenza, un minuto dopo la segue ovunque e professa di amarla. Ecco, in questo mi ha ricordato molto l'ingenuità dei due sfortunati amanti di Shakespeare.

Ingenuità che si perde completamente nella seconda parte del libro. Come ripete spesso, Laila è stata cresciuta nella convinzione di dover rimanere pura fino alla notte di nozze: non ha neppure mai pensato al sesso in sé, eppure con Mark perde qualsiasi inibizione. Ora, io non ho nulla in contrario a qualche scena hot (purché sia scritta bene), però bisogna saperle gestire, altrimenti il risultato è una replica di Cinquanta sfumature (e sinceramente mi è bastato l'originale). Una scena hot dietro l'altra, pagine e pagine di descrizioni e di dialoghi in camera da letto, finiscono per annoiare il lettore. In questa parte del romanzo ci potevano anche stare, data l'evoluzione fisica della relazione tra i protagonisti, ma con moderazione.

Anche i dialoghi sono spesso banali, farciti di espressioni esasperate e, a volte, volgari. Ho riscontrato inoltre parecchi refusi, in particolare nei tempi verbali e nella punteggiatura.
Questo è uno di quei casi in cui mi mordo le mani, pensando al potenziale dell'idea di partenza dell'autrice che, purtroppo, non l'ha saputa sfruttare al meglio.
Non mi sento di dargli più di due punti su cinque, mi spiace.


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Titolo: Islam in Love
Autore: Rania Ibrahim
Editore: Jouvence
Prezzo: 19,90 euro (cop. flessibile); 9,99 euro (ed. kindle)
Pagine: 406






Voto: 2/5





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